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Ristrutturazione bagno a firenze

Ristrutturare il bagno: tutto ciò che devi sapere prima delle scelte estetiche

1. Quali sono le normative di riferimento per ristrutturare un bagno?

Prima di tutto, è essenziale conoscere le principali normative che interessano la ristrutturazione di un bagno. Di seguito alcuni esempi:

  • Decreto Ministeriale Sanità del 5 luglio 1975 — stabilisce gli standard igienico-sanitari ovvero i requisiti minimi come l’altezza interna dei locali, la ventilazione, dotazioni dei sanitari (wc, lavabo, bidet, vasca o doccia) e diversi altri aspetti.

  • Decreto Ministeriale 236/1989 (legge 13/1989) — prescrizioni tecniche per garantire accessibilità, adattabilità e visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica.

  • Normative comunali e regolamenti edilizi locali — ogni comune può definire prescrizioni specifiche per l’attuazione delle norme nazionali che possono incidere per esempio su superfici minime, requisiti di areazione o altro.

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2. Ristrutturazione del bagno: requisiti tecnici fondamentali.

Ecco un elenco dei requisiti tecnici indispensabili per avere un bagno che rispetti le normative:

  1. Altezza minima interna – Per il bagno, l’altezza può essere ridotta rispetto agli altri ambienti abitativi ad un minimo di 2,40 m.
  2. Dotazioni minime – Il bagno principale dell’abitazione, affinché possa essere considerato abitabile dovrà avere almeno WC, Bidet, Lavabo e Doccia o Vasca.
  3. Aerazione e illuminazione – Deve esserci una finestra apribile o in alternativa un impianto di ventilazione meccanica. Spesso è obbligatoria l’illuminazione naturale diretta, salvo eccezioni.
  4. Distanze tra sanitari – Almeno 20 cm tra WC e bidet e lavabo distante almeno 55 cm da altri sanitari per consentire movimenti agevoli oltre a spazi di passaggio adeguati.

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3. Quale pratica edilizia è necessaria per la ristrutturazione del bagno?

Ogni ristrutturazione è legata al rispetto di normative edilizie nazionali e comunali, ma non tutti i casi sono uguali. Il consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista che possa inquadrare il caso specifico. Alcune delle possibili ipotesi:

  • CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) per interventi che non alterano la volumetria, non cambiano la sagoma dell’edificio, ma modificano la distribuzione interna, gli impianti, in generale per interventi di manutenzione straordinaria.

  • SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività): se l’intervento interessa anche parti strutturali, quindi pareti portanti, solai e nei casi di modifiche più importanti.

  • Attività Edilizia Libera: in tutti i casi di manutenzione ordinaria è necessaria una semplice comunicazione al comune, come per esempio la sostituzione dei sanitari o la tinteggiatura.

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4. Aspetti tecnici da valutare prima di scegliere arredi e finiture

  • Quote effettive: misura l’effettiva dimensione degli spazi interni al netto di rivestimenti e intonaci, lo spessore dei muri, gli ingombri di porte e finestre, la posizione degli allacci (idro-sanitari, scarichi) in relazione alla posizione dei sanitari, la ventilazione e la posizione dei punti luce

  • Spessore massetto: per scongiurare malfunzionamenti e ristagni, per gli scarichi (doccia/vasca, bidet e lavabo) è fondamentale prevedere una pendenza minima 1-2 % verso lo scarico principale. Pertanto è necessario sincerarsi a priori se il massetto ha uno spessore sufficiente per ospitare le tubazioni con queste pendenze.

  • Impermeabilizzazione: sotto al pavimento e alle pareti attigue alla doccia/vasca è fondamentale prevedere l’utilizzo di materiali idonei all’isolamento (membrane, guaine, sigillanti certificati) per evitare infiltrazioni e muffe;

  • Isolamento termo-acustico: se il bagno confina con altre stanze o con l’esterno, valutare pareti, soffitti e tubazioni isolate adeguatamente.

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5. Errori comuni da evitare

  • Partire subito con la scelta delle finiture senza aver eseguito rilievi precisi o senza aver capito i vincoli normativi: questo porta a modifiche del progetto, sprechi, ritardi.

  • Sbagliare le pendenze o trascurare impermeabilizzazione e isolamento, con conseguenti problemi di muffe, infiltrazioni, deterioramento.

  • Non verificare la normativa nazionale e i regolamenti comunali. In questo caso si rischiano sanzioni o di dover ripristinare lo stato legittimo per future compravendite dell’immobile.

6. Come orientarsi nella progettazione di un bagno (passi consigliati)

  1. Rilievo dello stato attuale — Analisi delle misure esatte, posizione sanitari, impianti, aperture di porte e finestre, spessore dei muri e individuazione di elementi portanti oltre alla posizione di colonne di scarico e sfiati.

  2. Verifica normativa locale — regolamento edilizio comunale e vincoli specifici della zona.

  3. Progettazione tecnica preliminare — Redazione piante e sezioni, definizione schema impianti, impermeabilizzazione, ventilazione, spazi di accesso

  4. Scelta preliminare dei materiali – Visita showroom e negozi per la scelta di materiali e arredi.

  5. Pratica edilizia — preparare e presentare la CILA o altro titolo abilitativo.

  6. Esecuzione dei lavori — posa a regola d’arte con controlli in corso d’opera.

  7. Collaudo e chiusura lavori — Verifica di funzionamento e conformità degli impianti.

In conclusione, ristrutturare un bagno significa:

  • evitare il più possibile costi extra imprevisti o rifacimenti delle lavorazioni;

  • assicurare praticità di utilizzo e durabilità dei materiali nel tempo;

  • rispettare la normativa edilizia per non avere sanzioni o problemi di difformità in caso di future compravendite;

  • valorizzare l’immobile nel mercato;

  • migliorare la qualità di vita quotidiana ed il comfort.

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Se stai cercando supporto per la ristrutturazione del tuo bagno, possiamo aiutarti con una consulenza a 360 gradi per un servizio chiavi in mano. Ci occuperemo della progettazione 3D, delle pratiche, ti assisteremo nella scelta dei materiali e nel coordinamento delle imprese, con massima attenzione nel rispetto del budget. L’analisi dei costi preliminare è un aspetto fondamentale per vivere una ristrutturazione con serenità.

 

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Direttiva casa green ristrutturazioni residenziali

Direttiva Case Green: Cosa cambia per chi vuole ristrutturare casa nei prossimi anni?

unione-europea

Perché si parla di “Case Green”?

Il settore edilizio è uno dei maggiori responsabili delle emissioni di CO2 in Europa. Con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l’Unione Europea ha introdotto nuove norme per ridurre i consumi energetici degli edifici e promuovere l’uso di fonti rinnovabili.
Nasce così la Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), conosciuta anche come “Direttiva Case Green”, che impone nuovi standard minimi di prestazione energetica.

Cosa prevede la nuova normativa?

La direttiva riguarda tutti gli edifici residenziali e non residenziali dell’UE e introduce una serie di obblighi progressivi nel tempo:

  • entro il 2030, gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E

  • entro il 2033, sarà obbligatoria la classe D

  • dal 2030, tutte le nuove costruzioni dovranno essere a emissioni zero

  • stop agli incentivi per caldaie a combustibili fossili già a partire dal 2025

  • obbligo di installare impianti fotovoltaici su nuovi edifici e grandi ristrutturazioni

Tutte queste scadenze impongono una riflessione importante. Oggi più che mai è fondamentale pianificare ogni intervento edilizio in modo strategico ed efficiente.

passaporto-di-ristrutturazione

Il Passaporto di Ristrutturazione: una guida per rinnovare in modo intelligente

Uno degli strumenti più innovativi introdotti dalla Direttiva Casa Green è il Passaporto di Ristrutturazione: un documento digitale che descrive passo dopo passo gli interventi necessari per portare un edificio a un livello di prestazione energetica ottimale.

Direttiva case green: contenuti principali del Passaporto di Ristrutturazione

  1. Stato attuale dell’edificio

    • Diagnosi energetica iniziale (consumi, classe energetica, ponti termici, etc.)

    • Stato dell’involucro (muri, tetto, serramenti, ecc.)

    • Efficienza degli impianti (riscaldamento, raffrescamento, produzione acqua calda)

  2. Obiettivi finali

    • Arrivare a emissioni zero o vicino allo “zero emission building” entro il 2050

  3. Fasi di ristrutturazione

    • Interventi suddivisi in tappe (es. sostituzione infissi, coibentazione, impianto fotovoltaico)

    • Priorità degli interventi (urgenti, consigliati, opzionali)

    • Indicazioni sui tempi ottimali per l’esecuzione (anche in base al ciclo di vita degli elementi)

  4. Costi stimati e possibili incentivi

    • Stima dei costi per ogni fase

    • Elenco aggiornato dei possibili bonus fiscali, incentivi statali o regionali

  5. Monitoraggio e aggiornamento

    • Il passaporto è aggiornabile nel tempo, man mano che vengono effettuati interventi

Obiettivi del Passaporto di Ristrutturazione

  • Ridurre la frammentazione degli interventi: spesso le ristrutturazioni vengono fatte in modo disordinato e non coordinato.

  • Aumentare l’efficacia degli investimenti: pianificare gli interventi consente di evitare sprechi e rifacimenti.

  • Supportare i proprietari e i tecnici: fornisce una guida chiara per prendere decisioni tecniche e finanziarie.

  • Facilitare l’accesso ai finanziamenti pubblici: un passaporto ben redatto può diventare requisito per accedere a futuri bonus energetici europei o statali.

Tempistiche e obblighi

  • Facoltativo: al momento, il passaporto è volontario.

  • Recepimento entro il 2026: ogni Stato membro dovrà adottare una normativa nazionale per introdurlo entro il 29 maggio 2026.

  • Possibile obbligo futuro: è previsto che in futuro possa diventare obbligatorio per alcune categorie di edifici (es. compravendite, immobili pubblici, interventi incentivati).

Progetto ristrutturazione casa a Firenze

Chi può redigerlo?

La direttiva case green prevede che a redigere il passaporto di ristrutturazione saranno i tecnici abilitati (come certificatori energetici, ingegneri, architetti o geometri) che avranno accesso a software certificati in grado di produrre documenti standardizzati a livello europeo.

Esperienze in altri Paesi

Alcuni paesi europei stanno già sperimentando il passaporto di ristrutturazione, come Francia, Germania e Belgio. Queste esperienze hanno mostrato che il passaporto può:

  • Aumentare il valore dell’immobile

  • Migliorare la consapevolezza del proprietario

  • Facilitare la concessione di mutui e incentivi legati alla sostenibilità

Perché è importante rivolgersi a professionisti?

Navigare tra normative, classi energetiche, incentivi e tecnologie può essere complesso.

Il nostro studio, con sede a Firenze, si avvale di collaboratori esperti del settore e affianca i clienti in ogni fase del percorso:

  • Analisi energetica preliminare e valutazione della classe attuale;

  • Redazione di progetti di ristrutturazione su misura;

  • Progetti architettonici integrati con soluzioni di interior design;

  • Assistenza per il passaporto di ristrutturazione e pratiche edilizie.

Conclusione

La Direttiva Case Green rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità. Adeguare la propria casa alle nuove normative significa investire sul comfort, sulla sostenibilità e sul valore dell’immobile.
Se stai pensando di ristrutturare, è il momento giusto per farlo in modo strategico, efficiente e conforme alla normativa.


Vuoi scoprire da dove iniziare?

Prenota una consulenza gratuita: ti aiuteremo a capire lo stato attuale della tua casa e pianificare gli interventi più adatti alle tue esigenze.


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Ristrutturare casa a Firenze nel 2025: bonus ristrutturazione, tendenze e consigli pratici

Tendenze di ristrutturazione a Firenze nel 2025

Quest’anno, chi ristruttura casa nel capoluogo toscano cerca:

  • Spazi luminosi e open space

  • Materiali naturali

  • Efficienza energetica con domotica integrata

  • Stile minimalista toscano: essenziale ma con richiami alla tradizione

Perche scegliere il giusto studio di Interior Design a Firenze?

Affidarsi a uno studio locale specializzato in ristrutturazioni chiavi in mano ti garantisce:

  • Preventivi chiari e senza sorprese

  • Gestione completa dei lavori

  • Conoscenza delle normative urbanistiche del Comune di Firenze

  • Soluzioni estetiche in linea con il gusto locale

Conclusione

Ristrutturare casa a Firenze nel 2025 è un’opportunità da cogliere subito, considerando le importanti variazioni che i bonus subiranno già dal prossimo anno. Grazie anche ai trend attuali, potrai valorizzare il tuo immobile, aumentandone il comfort e il valore di mercato.

Stai pensando di ristrutturare il tuo appartamento a Firenze?
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Detrazioni Fiscali per ristrutturazioni edilizie nel 2025: tutto quello che devi sapere

Aliquote di Detrazione e Limiti di Spesa

Nel 2025, le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie sono differenziate in base alla tipologia di abitazione:

  • Abitazione Principale: per le spese sostenute nel 2025, la detrazione è del 50% con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.

  • Seconde e Terze Case: per le spese sostenute nel 2025, la detrazione è del 36% con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.

È importante notare che per le spese sostenute negli anni successivi (2026 e 2027), la detrazione scende rispettivamente al 36% per le abitazioni principali e al 30% per le altre, mantenendo invariato il tetto di spesa a 96.000 euro.

Interventi Ammessi e Esclusi

Le detrazioni si applicano a una vasta gamma di interventi di ristrutturazione edilizia, tra cui:

  • Ristrutturazione edilizia
  • Manutenzione straordinaria
  • Restauro e risanamento conservativo

Tuttavia, la Legge di Bilancio 2025 esclude specifici interventi, come la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate a combustibili fossili.

Bonus Mobili

Confermato anche per il 2025 il Bonus Mobili, che consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’immobile oggetto di ristrutturazione. Il limite massimo di spesa è fissato a 5.000 euro.

Modalità di Pagamento e Richiesta delle Detrazioni

Per accedere alle detrazioni, è obbligatorio effettuare i pagamenti tramite strumenti tracciabili, come bonifici bancari o carte di credito. Non sono ammessi pagamenti in contante o con assegni. Le detrazioni vengono riconosciute sotto forma di credito d’imposta, da utilizzare in compensazione tramite il modello F24. È necessario conservare tutta la documentazione relativa ai pagamenti e alle fatture per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Conclusione

Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie rappresentano un’opportunità imperdibile per chi desidera migliorare la propria abitazione, sia in termini di funzionalità che di valore. Tuttavia, è fondamentale rispettare le scadenze e le condizioni previste dalla normativa vigente. Per una consulenza personalizzata e per essere guidati in ogni fase del processo, ti invitiamo a contattare il nostro studio. Siamo a tua disposizione per fornirti tutte le informazioni necessarie e supportarti nella realizzazione dei tuoi progetti di ristrutturazione.


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